EUROPA,  GRECIA

Il mio grosso grasso itinerario greco: Le Meteore

Patrimonio dell’Unesco, le meteore greche sono uno spettacolo mozzafiato di una suggestione incredibile!Consigli e suggerimenti di visita.

Da Salonicco noleggiamo la macchina e ci dirigiamo verso il paese che ha un nome che potrebbe essere utilizzato come una formula magica: Kalambaka. Questa sarà la nostra base per visitare uno dei luoghi più mistici che io abbia mai visto: le meteore greche, una bomba emotiva scenografica e suggestiva mai vista prima.

Alloggiamo a Kastraki, appena sopra kalambaka, più tranquillo e proprio sotto le gigantesche formazioni rocciose. L’impatto visivo con questi pinnacoli è stato fortissimo.

Un vero spettacolo della natura!

Diventa chiaro, a prima vista, il perché i primi monaci che si insediarono qui, lo scelsero come luogo eletto alla preghiera e alla meditazione: isolati lo sono, silenziosi lo sono, vanitosi pure, suggestivi di più.

Le meteore profumano di incenso e hanno la luce delle candele che vengono accese appena fuori le chiese.

Sono colorate dai  colori caldi e purpurei,  mescolati all’oro e al barocco dei lampadari che tanto ricordano le influenze arabe.

Sono i suoi gatti che spuntano fuori all’improvviso e non ti mollano più. Sono orde di turisti che si accalcano tra loro,

Sono tramonti indimenticabili.

Sono l’immensità e il vuoto, sono dei giganti.

Sono la tranquillità, il profondo rispetto alla preghiera, sono il mettere da parte la fretta e un inno al lasciarsi avvolgere da questo misticismo.

Le meteore greche: come visitarle

Il percorso per visitare i 6 monasteri è un percorso ad anello lungo circa 15 km, fattibile in una giornata di macchina o eventualmente in due, oppure in “cammino”.

Agios Stefanos

Il primo giorno (arrivo nel pomeriggio) visita a AGIOS STEFANOS, uno dei due monasteri gestito da monache. All’interno è possibile visitare il chiostro, la chiesa ed è inoltre possibile acquistare oggetti home made dalle religiose, tra cui creme per le mani o unguenti miracolosi. Dopo averlo visitato al suo interno, ci siamo perse a scattare decine e decine di foto sui “belvedere” sparsi lungo tutto il percorso.

Da qui si può godere di una vista strepitosa.

Scatenarsi con la macchina fotografica non sarà difficile!Attenzione però, all’interno dei monasteri non potrete scattare foto.

Agios Nikolaos

Il giorno dopo, di prima mattina, ci fermiamo ad AGIOS NIKOLAOS, il monastero più piccolo, il più raccolto, il più tranquillo, il più suggestivo. E’ quello più vicino al villaggio di Kastraki e quello che, tra tutti, profuma di più di incenso.

Mi è piaciuto moltissimo, ed è in assoluto il mio preferito. E’ possibile visitare anche la ricostruzione di una cella tipica abitata dai monaci.

Roussanou

Passiamo poi al ROSSANOU, il secondo monastero femminile, super affollato, una vera lotta alla ressa data dai pullman pieni di coreani, ma con una chiesa stupenda.

Una volta visitato il suo interno, scendete, attraversate il ponte di legno di ingresso e tenete la vostra destra. Salite i gradini che avete di fronte e partirete per una placida camminata in mezzo ai boschi. Visto il periodo autunnale, ho potuto ammirare un foliage dai colori in tutte le sfumature del rosso, arancio e giallo.

Da qui, salirete fino ad uno dei punti panoramici sulla strada principale, dove potrete fotografare il Rossanou nel suo roccioso splendore.  Una volta ridiscesi di sotto, se fossi in voi lascerei la macchina parcheggiata e proseguirei a piedi per la visita dei due monasteri più grandi, quelli un po’ meno autentici e più strumentalizzati dal massiccio turismo.

Varlaam e Gran Meteora

VARLAAM, che sembra più il nome di un supereroe che di un monastero e GRAN METEORA. Se non avete voglia di camminare per raggiungerli,  basta prendere la macchina e parcheggiare appena sotto ogni monastero.

Le metore greche: consigli di visita

Per organizzare al meglio la vostra visita, vi lascio alcuni consigli:

  • Per pianificare al meglio i vostri timetable, verificate orari e i giorni di chiusura di ciascun monastero. Gli ingressi costano circa 3 euro, ma nel tempo il prezzo potrebbe subire modifiche, vi invito a verificare.
  • Siate mattinieri. Partite presto, cercando di evitare le ore centrali, ovvero quelle dalle 10.30 alle 15.30. E’ proprio in questa fascia che, sarà maggiore la probabilità di trovare tanti tour bus che rendono, inevitabilmente, il tutto un po’ più caotico e meno di atmosfera. All’ora del tramonto, i tour diminuiscono e non resta che appollaiarsi su una roccia e farsi ammaliare dallo spettacolo che la natura offre tra queste rocce.

  • Portatevi il pranzo al sacco e una bottiglia d’ acqua. Non ci sono ristori se non, qualche food truck nei parcheggi del Varlaam e della Gran Meteora. Sedersi su un muretto e mangiare di fronte a questo panorama mozzafiato vale il viaggio.
  • I monasteri si possono raggiungere in macchina, ma visitarli camminando è un’ottima soluzione. A mio avviso, decidere di farlo come un “cammino”  rende il tutto più suggestivo. Nel caso, è possibile anche noleggiare scooter, mini van o biciclette. Potete farlo da Kalambaka che, dispone di agenzie, disposte ad organizzarvi tour o anche, nel caso siate appassionati, escursioni per trekking o arrampicate su roccia.

  • Optate per un abbigliamento comodo e consono per gli ambienti che andrete a visitare: pantaloni per gli uomini, gonna lunga fin sotto al ginocchio per la donna. Nel caso, indossaste pantaloni nessun problema, dopo aver pagato il biglietto vi daranno dei parei da mettere sopra.

  • Potete pernottare nella città di Kalambaka o appena sopra a Kastraki. Noi eravamo alle ZOZAS ROOMS: posto fantastico, pulito, silenzioso, accogliente, con una vista strepitosa! Stra consigliato!
  • Per il cibo, stesso discorso, i due paesi sono pieni di taverne e ristoranti tipici che non vi deluderanno. Un consiglio: a Kalambaka nella piazzetta principale, davanti alla fontana c’è un bar che si chiama IBRIK CAFE’ (sedie bordeaux e tavolini in legno), servono ottimi cappuccini e caffè, assolutamente da provare!!!

Dopo aver passato un giorno e mezzo tra questi paesaggi quasi surreali, quasi usciti da un film di fantascienza, torniamo verso Salonicco facendo uno stop nelle Penisola Calcidica.

Quella che, dalla mappa, sembra una manina scheletrica, in autunno risulta essere completamente deserta perché assolutamente fuori stagione. Ci fermiamo a Sinthonia, la zona centrale, dove dicono esserci le spiagge più belle. Io non so come siano le altre, ma quella che abbiamo visto noi, era davvero paradisiaca dipinta dal blu classico mediterraneo. Il mare accarezzato dalla brezza autunnale si è vestito di quella malinconia caratteristica di fine estate.

2 commenti

  • Giulia

    Questo articolo cade proprio a fagiolo, tra una decina di giorni visiterò Meteora e i suoi bellissimi monasteri 🙂 avrò due giorni pieni, se il tempo lo permette mi piacerebbe raggiungerli a piedi. Devono essere dei luoghi surreali, sospesi nel tempo.

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