Come scoprire il Laos del Nord tra villaggi e grandi città in modo fai da te: Nong Khiaw, Vang Vieng e Vientiane
Dopo aver visitato uno dei patrimoni Unesco del Laos, Luang Prabang, ci troviamo di fronte ad una scelta: o affrontare l’eterno viaggio per andare verso la piana delle Giare o proseguire verso Nord. Entrambe le destinazioni sono poche battute, ma decidiamo di ascoltare i consigli dei locali: andiamo al Nord.
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Laos del Nord: Nong Khiaw
Dopo 4 ore di viaggio stipati come delle acciughe in un van sgangherato, arriviamo a Nong Khiaw, un villaggio sonnolento dal paesaggio mozzafiato. Ho capito dal primo momento che avevamo preso la decisione giusta.
Incastonato tra formazioni rocciose carsiche che a tratti mi hanno ricordato le Filippine, ci si sente catapultati in un’altra dimensione quasi come se qualcuno avesse spinto stop a tutto. La fretta, la frenesia, il non sentirsi mai abbastanza, l’ansia da prestazione improvvisamente non esistono più.
È il momento di comprendere che non serve affannarsi, è che l’unica cosa da fare è cercare il tour giusto per saperne di più su questo posto magico.
Nong Khiaw si riassume in una strada collegata da un grande ponte che unisce due montagne. Non sarà difficile rintracciare un tour o più tour tra le varie agenzie disseminate in questa piccola cittadina, che propongono lo stesso format.
A seconda del vostro tempo e della vostra voglia di fare, potrete scegliere tour di 1 o più giorni a prezzi identici, quasi come se vigesse il patto di non concorrenza. L’unico margine di manovra per ottenere qualche centesimo di sconto è sui transfer.
Il tour di un giorno costa 20 dollari comincia verso le 8:30 sulla carta, sulle 9:30 nella realtà e, nella sua semplicità è un’esperienza che vale il viaggio.
Scordatevi quei tour di massa “da braccialetto”, ma un una giornata nella quale non solo vedrete panorami wow, ma anche scorci di vita quotidiana tra villaggi e campagne.
Si parte con una barca che, chiamarla barca è un eufemismo. Anche in questo caso lasciate a casa il concetto di comodità. Sarete a sedere su assi di legno senza schienale. Una tavola da surf con il motore potrebbe rendere l’idea, ma stringete i denti perché ne vale la pena!
Un’oretta di navigazione vi porterà alla prima tappa: un trekking verso il view point picco Phadeng con una sosta intermedia alle grotte. Il trekking è di media difficoltà e, a tratti, scivoloso. Ricordatevi le scarpe da trail per essere sicuri anche se c’è chi affronta il percorso in ciabatte con estrema scioltezza.
Dopo aver raggiunto la cima, tornerete al punto di partenza per proseguire verso Muang Ngoi, un villaggio con solo una strada sterrata, qualche locale molto spartano e tanti backpackers per un soggiorno all’insegna del minimalismo.
Si riprende la barca e dopo circa 30 minuti si riparte a camminare tra villaggi, galli, galline, campi, risaie e si risale fino alle cascate per un tuffo rinfrescante.
La camminata di ritorno sarà la più bella che farete, tra bambini, contadini che tornano dal lavoro e animali al tramonto. Uno spaccato di meravigliosa e semplice quotidianità.
È qui che scatta la domanda: per quanto ancora questo posto rimarrà così? Quando si romperà l’incanto e si trasformerà tutto in una macchina fabbrica soldi? Probabilmente prima del previsto, ma in cuor mio spero che accada il più tardi possibile.
Sulla via del ritorno per chi vorrà incluso nel prezzo potrete tornare in paese in kayak.
Dove dormire?
Dalla stazione dei van al centro c’è più o meno 1 km. Da subito potrete vedere guest house e resort. In ogni caso troverete strutture più o meno spartane alcune con vista fiume anche al di là del ponte.
Chi ha voglia di coccolarsi e concedersi un lusso potrete scegliere dei bungalow Deluxe defilati dal centro con accesso privato sul fiume. Se non siete di questa idea guesthouse e ostelli ci sono, ma la qualità non è il massimo, ricordiamoci che stiamo viaggiando nella semplicità. Accertatevi che ci sia acqua calda e pulizia e la metà delle cose che vi servono ci saranno.
Noi abbiamo alloggiato al Khamphan guesthouse: nuovo, semplice, pulito con una vista pazzesca!
Laos del Nord: Vang Vieng
L’impatto con questa città è stato terribile.
Sebbene il paesaggio circostante sia assolutamente scenografico, la città racconta di una reputazione non troppo virtuosa.
Un luogo in cui i viaggiatori e i backpackers amavano “sballarsi” con il risultato che alcuni di questi nel 2012 sono morti per aver abbinato troppo sballo alle varie attività adrenaliniche tipiche di questo posto. Forse tutto questo non è così estremo, ma la verità dei fatti è che il mood è esattamente lo stesso con il risultato di street bar rumorosi, luci al led, musica techno e via discorrendo.
Forse abbiamo sbagliato a non dare una possibilità a questa città, ma siamo fuggiti a gambe levate la mattina seguente.
Un altro elemento che non ha giocato a favore di Vang Vieng è il fatto che sia piena di cinesi. Non si tratta di poca tolleranza o “razzismo”, faccio questa affermazione per un motivo ben preciso e ve lo spiego.
Lo sviluppo della ferrovia che, ha come scopo di snellire il traffico nel paese, è anche quello di collegare il Laos alla Cina con il risultato inevitabile di ingenti investimenti da parte delle società in questione. Se da una parte tutto questo ha portato progresso nei collegamenti, è presente anche l‘ altra faccia della medaglia, ve ne parlo meglio qui nella sezione trasporti.
A Vang Vieng in generale non si mangia bene e non si dorme bene a meno che non disponiate di un budget medio-alto.
Se siete alla ricerca di qualcosa di tranquillo potete pensare di stare leggermente fuori dalla città e noleggiare una bici o un motorino per spostarvi. Se al contrario siete qui per la movida, potete buttarvi in uno dei tanti ostelli e unirvi alla combriccola di viaggiatori per un brindisi prima di buttarvi in una delle tante lagune o zip line.
Laos del Nord: Vientiane
Con il treno in circa un’oretta da Vieng Vang siamo arrivati nella capitale ai confini con la Thailandia. In questa città non c’è molto da fare, non a caso da qui passano tantissimi viaggiatori e si fermano giusto il tempo per andare oltre.
Vientiane rappresenta la porta verso il Sud o il Nord del paese o verso la Thailandia. Abbiamo scelto un piccolo albergo in centro chiamato Davika e non ci siamo spinti oltre se non un giro al night market e nelle strade limitrofe in attesa della mattina e del bus che ci avrebbe portato verso sud.
Se avete tempo e voglia potrebbe essere interessante spingersi appena fuori città a caccia di templi e di paesaggi più rurali di quelli cittadini. Sia in questo caso e sia nel caso della “toccata e fuga” a parte il traffico delle vie principali, vi accorgerete che, a differenza di altri capitali sorelle, è tutto molto tranquillo.
Procacciare un bus o un minivan verso le altre destinazioni del Laos in città è relativamente facile. Sono numerose le agenzie che organizzano trasferimenti anche verso Bangkok.