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Appennino Tosco-Romagnolo: Tavolicci, Pereto, Alfero e l’Eremo di Sant’Alberico

Nell’Appenino Tosco-Romagnolo ci sono dei piccoli paesi che nascondono grandi bellezze. Alla scoperta di Tavolicci, Pereto, Alfero e Sant’Alberico

Nel bel mezzo dell’Appenino Tosco- Romagnolo nel Verghereto, a qualche chilometro da Cesena, ci sono piccoli paesi che nascondono storie che meritano di essere conosciute e raccontate.

Chi pensa che in collina non si faccia altro che passeggiare e rilassarsi si sbaglia di grosso. Passare un weekend da queste parti, oltre ad essere una pausa rigenerante e rinfrescante, è una preziosa occasione per scoprire cose davvero interessanti.

Alloggia ad Alfero e da qui parti alla scoperta del territorio. Vieni con me!

Appennino Tosco-Romagnolo: ALFERO

Alfero è una tra le località della zona più famosa, perché?

Bè, non solo perché pochi giorni fa è apparsa su Instagram la foto di Michelle Hunziker proprio qui, ma principalmente lo è per una cascata con un salto alto ben 32 metri.

Un angolo suggestivo e di incredibile bellezza in mezzo al verde dei boschi. Qui l’unica cosa da fare è non fare niente: rilassarsi ed esplorare i dintorni.

Dal paese di Alfero puoi arrivare in circa 25 minuti di passeggiata alla cascata, oppure in alternativa puoi parcheggiare appena sopra e scendere a piedi. Organizzati per un pic-nic oppure se preferisci decidi di mangiare in uno degli ottimi ristoranti del paese prima di scendere al fiume.

Ti consiglio il ristorante del “Piccolo Hotel”. Ottimo! Nel caso, questa può essere una giusta soluzione anche per l’alloggio.

Dalla cascata principale di Alferello puoi spostarti a piedi e scoprire angoli incontaminati in mezzo alla natura. Non dimenticare le scarpe di gomma, ti saranno molto utili!

Appennino Tosco-Romagnolo: TAVOLICCI

Ad una decina di km da Alfero puoi raggiungere Tavolicci, una piccolissima località, tristemente famosa per un eccidio di massa durante la seconda guerra mondiale.

Ricorre il 22 luglio l’anniversario di quella che fu una delle più cruenti stragi di guerra ad opera dei fascisti e delle SS: l’uccisione di 64 civili tra cui 19 bambini sotto i 10 anni, un’intera classe elementare. L’unica del paese. Dopo aver ucciso tutti, i soldati appiccarono il fuoco per coprire la terribile verità e abbandonarono il territorio.

A Tavolicci non c’era nulla allora, come oggi, ma c’è tutto il significato che può star dentro ad una cosa del genere. Proprio per questo, rientra negli itinerari in Emilia Romagna dedicati ai luoghi della memoria e vale la pena arrivare fino a qui per onorarne il ricordo.

La casa in cui si consumò la tragedia è diventata un museo che può essere visitato su prenotazione. Noi abbiamo trovato casualmente aperto solo il primo piano dove si può vedere l’aula della scuola e una piccola mostra fotografica, tra cui la foto della classe trucidata. La maestra ebbe la fortuna di salvarsi e la sua storia ve la può raccontare il figlio, di cui vi parlerò tra poco.

Travel Tips: per visite guidate alla Casa dell’eccidio contattare il Comune di Verghereto (tel. 0543.902313) o l’Istituto storico (tel. 0543.28999). Attualmente a causa dell’emergenza la Casa è aperta solo su richiesta.

Sul muro della casa trovate due lapidi trasparenti sulle quali sono incisi sia i nomi che l’età delle 64 vittime e il testo del Memoriale sulla tragedia scritto nel 1945 da Don Giovanni Babini, parroco di Pereto, una frazione vicina.

Fai un giro tutto intorno alla casa e se vuoi parti a piedi per il “Sentiero della memoria”, una bella passeggiata ad anello che parte dalla Casa dell’eccidio e collega Ca’ Sem, Casanova e Campo del Fabbro. 

Se arrivi qua in camper, dietro la chiesa del paese trovi uno spazio adibito ad hoc per questi mezzi.

Vuoi avere maggiori informazioni? Puoi consultare il sito dell’Istituto di ricerca storico di Forli e Cesena. Inoltre ,su YouTube, trovi un interessante documentario intitolato “i bambini di Tavolicci

Appennino Tosco-Romagnolo: PERETO

Pereto è un piccolo paese che conta 11 anime. Diciamo che non è proprio quel posto in cui si decide di andare, ci si capita. Ma io voglio sfatare questo mito e vi consiglio invece di farci un salto per due motivi principali.

Il primo è che qui, spesso, nel weekend, nella canonica della chiesa, potrete trovare Valerio, il figlio della maestra che si salvò dalla strage di Tavolicci che vi ho descritto sopra. Cercatelo perché oltre a sentire le storie che Valerio vi racconterà sulla madre, sarà un piacere ascoltarlo nel raccontare la storia della chiesa di Pereto dove, il suo zio, fu parroco dal 1928 al 1978.

Ma, perché la chiesa di un paesino così piccolo e quasi dimenticato è così importante?

All’interno di questa chiesa fatta di pietra, vengono conservati i resti della Beata Agnese colei che dà il nome alle Terme di Bagno di Romagna. Agnese era originaria di una famiglia patrizia di Sarsina convertita al Cristianesimo. Promessa sposa ad un pagano, Agnese votata a Dio, scappò e arrivò proprio a Pereto. Dopo un po’ di tempo e diverse vicissitudini si ammalò di scabbia e grazie ad una sorgente che ancora esiste sul monte di fronte, trasse miracolosi benefici e guarì.

La Beata Agnese viene festeggiata il 28 gennaio di ogni anno ed è grazie a Valerio che ancora ogni giorno suonano le campane della chiesa per ricordare tutta questa storia.

Il secondo motivo per cui devi venire qui è perché davanti la canonica un piccolo sentiero ti porterà, in circa 10 minuti di camminata, al fiume e ad una piccola refrigerante cascata. Qui non troverai folla, ma una suggestiva tranquillità. Spesso c’è davvero bisogno di poco per essere felici.

Appennino Tosco-Romagnolo: EREMO DI SANT’ALBERICO

La zona del Verghereto, ma anche quella delle vicine foreste casentinesi rientrano nel percorso del cammino di San Francesco, quindi non è difficile imbattersi in monasteri o in eremi isolati e suggestivi.

Il più famoso in assoluto è il santuario francescano de La Verna oppure quello di Camaldoli nella vicina Toscana, ma rimanendo in zona, puoi trovare quello di Sant’Alberico, un piccolo eremo di una meraviglia indescrivibile.

Lascia la macchina nel parcheggio e comincia la salita a piedi per circa 15 minuti. Una camminata in mezzo al verde, dove puoi vedere tutte le stazioni della Via Crucis.

Austero, ma elegante e semplice, Sant’Alberico è davvero un posto incredibile: troverete silenzio, pace, calma e serenità. È abitato da un’eremita e la domenica nella piccola chiesa viene celebrata la Santa Messa. È un luogo di preghiera e in quanto tale va rispettato con decoro e silenzio. Puoi rimanere qui quanto tempo vorrai per goderti la spiritualità, pregare se vorrai, bere dalla fontana che trovi sulla tua destra appena entri e lasciare una piccola offerta acquistando oggetti sacri come santini e rosari.

Non sono una persona estremamente religiosa, ma è inevitabile, subisco tantissimo il fascino e la spiritualità di questi posti: ne rispetto la sacralità e ne percepisco le energie positive.

Ammetto che ogni tanto visitare posti del genere mi fa bene all’anima e se anche tu sei un po’ come me, in questa zona non sarà difficile trovare diversi spunti per itinerari spirituali molto interessanti! Per esempio qui vicino c’è anche il Monastero delle Celle.

Dall’eremo, puoi partire per fare i numerosi sentieri di trekking in mezzo al bosco fino ad arrivare alla sorgente del Tevere e mangiare poi un buon piatto di tagliatelle al tartufo al rifugio Biancaneve.

Appennino Tosco-Romagnolo: BAGNO DI ROMAGNA & CO

Sulla via del ritorno verso Cesena, incontrerai diversi paesi che meritano di essere visti e te ne voglio citare almeno tre:

Sarsina

Di fondazione romana, la città di Sarsina in Romagna è famosa per il diavolo e l’acqua santa, principalmente per gli esorcismi e le benedizioni. Non sarà difficile, infatti, vedere persone o addirittura pellegrini che, in chiesa, si sottopongono al rituale del “collare” o catena appartenuto al patrono della città, San Vinicio. La leggenda narra che il collare dovrebbe mostrare il maligno e scacciarlo.

Fatto questo puoi partire alla volta di diversi cammini, tra cui appunto quello dedicato al santo, il “Cammino di San Vicinio” che, arriva direttamente a Camaldoli e a La Verna.

San Piero in Bagno & Bagno di Romagna

Terre dei ravioli alla piastra e di acque miracolose, questi due paesi sono collegati l’uno con l’altro.

Bagno di Romagna è il posto ideale per un weekend all’insegna del benessere termale. Numerosi sono gli hotel che prevedono percorsi SPA, terapeutici e riabilitativi, grazie alle proprietà delle sue acque.

Foto presa dagli archivi web

Due sono quelli più importanti: Roseo Euroterme e Terme di S. Agnese, esatto proprio la Beata di Pereto.

Abbinare il percorso benessere termale ad una camminata in mezzo ai boschi alla ricerca degli gnomi è il modo migliore per rigenerarsi.

Gnomi? Qualcuno ha detto gnomi?

Ebbene si, nei boschi di Bagno di Romagna dicono non solo di avere visto gli gnomi, ma si narra che siano proprio popolati da questi esserini mitici!

Leggende, credenze, tradizioni, lascio a voi la scelta, ma parti alla volta del percorso tutto a misura di chi è alto due mele e poco più.

Casette, altalene, ufficio postale, funghi e tanto altro dedicato ai piccoli gnometti, ti accompagneranno in questo sentiero pieno di atmosfere da favola. A me ha ricordato un sacco il cartone animato Memole!

Stai in silenzio e in punta di piedi, non si sa mai che qualcuno di loro abbia voglia di farsi vedere!

San Piero in Bagno, invece è la città più grande della zona. Il borghetto è molto carino, ma ciò che merita attenzione sono alcune tappe gastronomiche, tra cui il ristorante “Da Gorini” che ha ottenuto una meritatissima stella Michelin. Io non sono mai stata, ma l’ho inserito nelle prossime cose da fare.

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