Un tour nel Rajasthan inizia da qui. Indicazioni e spunti su cosa vedere nelle città di Mandawa e Bikaner
Le prime città che, in teoria, si visitano durante un tour nel Rajasthan sono Mandawa e Bikaner. Se devo dirvelo tutta, ho preferito di gran lunga la prima alla seconda e forse, se vi troverete a fare una scelta legata al tempo a disposizione, Bikaner potreste anche saltarla se non fosse per il fatto che è proprio qui che vedrete uno dei templi hindu più bizzarri del mondo, il Karni Mata Temple, ma andiamo con ordine.
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Mandawa: cosa vedere
Mandawa nella regione dello Shekhawati, è la prima tappa e l’inizio del vostro viaggio nell’incredibile terra dei Marhajha. È un piccolo villaggio che potrete visitare tranquillamente a piedi in mezzo al solito caos che caratterizza le strade e le città indiane. Inizialmente sarà dura, ma poi a lungo andare ci farete l’abitudine.
Mandawa è famosa per le sue haveli, must assolutamente da vedere. Le haveli nel passato, erano edifici dedicati alle contrattazioni commerciali ovvero, i mercanti concludevano affari proprio in questi luoghi. Le haveli sono caratterizzate da un cortile interno e da diversi piani dai quali, affacciandosi dai loro balconi avrete lo sguardo proprio sul centro del cortile. Avete presente le tipiche case marocchine? Ecco più o meno come architettura siamo li.
Ogni haveli al proprio ingresso aveva uno specchio che serviva per scacciare le anime malvagie: gli uomini erano attesi nel cortile centrale, mentre le donne venivano portate al piano di sopra, gli affari non erano cose per “mogli”. Ma, attenzione, in quanto donne scaltre e sagaci, avevano messo a punto un trucco: con le loro cavigliere piene di campanelli riuscivano in maniera “velata” a dissuadere il marito dal concludere transazioni commerciali non considerate troppo buone.
Per visitare le haveli potrete fare in due modi:
- procacciare una guida: fatevi aiutare dal vostro alloggio con circa 200 rupie avrete una guida che parla l’italiano.
- camminare. Noi abbiamo fatto così, abbiamo deciso di trovare le haveli in totale autonomia. Non esiste una mappa, basta solo camminare tra le strade polverose. Una di queste è la Murmuria Haveli che possiede dipinti murali appena ristrutturati e piccoli dipinti che ritraggono Venezia. Fuori da Murmuria troverete un guardiano che per 150 rupie vi farà entrare a visitare tre haveli una accanto all’altra, tra cui proprio quest’ultima.
Alcune haveli sono alberghi, ma considerati edifici di carattere storico, quindi visitabili. I più importanti sono: l’Hotel Mandawa Haveli e l’Hotel Radhika Haveli Mandawa, entrambi prenotabili su Booking.
Mandawa Travel Tips!Seguite le indicazioni per il ristorante Mandawa Kothi, durante la camminata vedrete alcune Haveli meno battute in strade senza traffico. Di fronte al ristorante troverete una sorta di “tempio”, ma che non è un tempio, salite le scale e godetevi il polveroso tramonto, poi entrate al ristorante e mangiatevi un buon Tandoori.
A Mandawa il 14 gennaio si festeggia “Sankaranti”: la festa degli aquiloni. Ecco allora, che dai tetti piatti tipici di queste città, non sarà difficile scorgere bambini che comandano i loro aquiloni con una maestria degna di nota. Avete letto “Il cacciatore di aquiloni”? Appena ho alzato gli occhi al cielo il pensiero è andato a questo libro. L’origine di questa festa è proprio afghana, con la sola differenza che qui, esiste la libertà di poterlo fare e l’allegria con cui questi bambini lo fanno, è davvero strepitosa.
Mentre passeggerete in città, non sarà difficile trovare aquiloni in vendita anche nei piccoli negozi della città.
Mandawa Travel Tips!Se volete mangiare su un tetto e godervi un insolito panorama incorniciato da questo volo colorato, potrete mangiare al Monica Rooftop Restaurant, proprio accanto al Radhika Hotel. Un altro buon ristorante oltre al Mandawa Kothi è proprio il ristorante vegetariano dell’Hotel Radhika Haveli Mandawa, veramente ottimo!
Bikaner: cosa vedere
Bikaner dista 4 ore di macchina dalla città di Mandawa. Come vi dicevo prima, non mi ha fatto impazzire e se dovessi scegliere probabilmente non la metterei nel mio itinerario. Resta da dire che rappresenta una tappa di mezzo per spezzare il viaggio tra Mandawa e Jailsamer.
Cosa vedere a Bikaner?
Tre sono le cose principali da non perdere:
- Forte di Junagarh
Il forte, eretto dal sovrano di Bikaner alla fine del 1500, è una presenza regale che sorveglia la città, caratteristica di tutti i forti. Particolarità di questo è il suo colore rosso che diventa incredibile al tramonto. La visita costa 300 rupie e se avete la videocamera ne dovrete aggiungere altre 150 (abituatevi al fatto che, nei siti storici spesso ci sarà una piccola tassa sia sulla fotocamera che sulla videocamera). Il “ticket gate” dedicato ai turisti stranieri si differenza da quello dedicato agli indiani. Seguite le indicazioni, vi rimarrà sulla vostra sinistra e di sicuro non ci sarà coda.
La visita impegna circa due orette e vi garantisco che è davvero incredibile vedere la bellezza di queste architetture e la ricchezza dei particolari presenti nei dipinti, nei vetri e negli intarsi. Una volta conclusa la visita al forte potrete, aggiungendo altre 100 rupie, visitare il museo o fermarvi a bere un masala chai tea nel bar proprio accanto a quest’ultimo.
- Old City
Qualche oretta passata nella Old City vi metterà seriamente alla prova: tuc tuc, carretti con dromedari, mucche vaganti, cani randagi, motorini, motorette e una folla indescrivibile creano il caos più totale. Un impossibile dedalo di negozietti, piccole bancarelle, street food e indiani, indiani, indiani, indiani ovunque.
Non credo avrete modo di assaporarvi nulla perché sarete risucchiati dal vortice di questo immenso brulichio umano e motorizzato. Qui, chi si ferma è perduto, camminate, seguite la folla, scansate qualsiasi cosa, scavalcate cani, cacche e merce esposta, sorridete e quando sarete stanchi di questo casino, contrattate un tuc tuc e tornate a respirare in albergo. La cosa bella di tutto questo direte voi? È India e in quanto tale questo è quello che vi aspetta.
- Karna Mati Temple
Questa è una delle cose più incredibili che forse vedrete nella vostra intera vita. Siete schizzinosi? Allora forse non è il vostro posto, ma resistete, perché sarà davvero un’esperienza irripetibile.
Per farla breve, vi riassumo la storia: Karna Mati (che in lingua hindi significa madre) era una dea hindu. Un giorno suo figlio morì annegato e lei, presa dalla disperazione, chiese al Dio della morte di riportarlo in vita. Lui negò di farlo, ma le disse che lei stessa avrebbe potuto fare il miracolo, in quanto reincarnazione di un altro Dio. Così Karna Mati ridiede la vita a suo figlio e decise che tutta la sua famiglia, da lì in poi non sarebbe più morta, ma che si sarebbe reincarnata in ratti. Più o meno è così, ecco, allora che quelli che vedrete non saranno semplici ratti, ma la famiglia reincarnata di Karni Mata.
Ne troverete a centinaia, venerati, adorati e sfamati. Vi assicuro che ho messo tutto il mio impegno a mettermi nei panni degli indiani per cercare di capire e ho concluso che se guardi i topi e pensi che quelli in realtà siano la reincarnazione di una Dea, forse tutto può avere un senso, forse.
Il tempio dista da Bikaner circa 30 km e la visita dura circa una trentina di minuti ( ed è anche troppo). L’ingresso è gratuito, pagherete solo 30 rupie per la macchina fotografica. Non è il luogo più pulito e profumato del mondo, sappiatelo.
Karni Matu Temple Travel Tips!Il tempio è da visitare rigorosamente a piedi scalzi. Considerate che, camminerete su escrementi di topi, resti di cibo e chissà su quale altra roba. Organizzatevi portando con voi un paio di calzini vecchi che, una volta finita la visita butterete via. Quando li togliete non toccateli e girateli dall’altra parte. Mi darete ragione. In caso differente, appena fuori dal tempio, c’è una banchetta dove a poche rupie potrete comprare i copriscarpe usa e getta.