Tre giorni, seconda volta a Siviglia. Un incontro che si rinnova portando con me la mia mamma per farle conoscere questa meravigliosa città.
L’ Andalusia e’ così…e’ caliente, ti riempie di sole, di luce e di colore, perché Siviglia e’ luminosa.
Siviglia e’ profumata.
E’ religiosa, tanto cristiana. In ogni angolo ci sono immagini sacre, altari, richiami al profondo rispetto di Cristo e non solo.
E’ porte aperte con patio e giardini nascosti.
Siviglia e’ frappe rosse e nere, quelle che sventolano durante il flamenco.
Siviglia e’ un canto, quasi un lamento, a ritmo di tacchi e nacchere.
E’ paella e sapori pungenti influenzati dal vicino Marocco che, tanto ha contaminato questo territorio, come si può vedere dalle arti e dalle architetture.
Siviglia conquista perché ti coccola, ti accoglie nel suo calore dal temperamento latino.
Questa città si può visitare tranquillamente in due giorni, il terzo, infatti, lo abbiamo dedicato alla visita della vicina Cordoba, altro prezioso gioiello incastonato nella Sierra Nevada.
Ma qual è il modo migliore per orientarsi? Io vi racconto quello che per me e’ stato più congeniale, senza avere la pretesa di darvi verità assolute. Non sara’ sicuramente la soluzione giusta per tutti, ma credo che possa essere un buon punto di partenza per scoprire al meglio la città.
PRIMO GIORNO
Arrivati all’aeroporto di Siviglia, ci siamo dirette alla fermata del bus che ci porterà ai confini dei giardini di San Sebastian, la nostra fermata. Usciti dalla porta, girate a sinistra e li, vedrete una lunga coda di persone, ecco, siete nel posto giusto. Il biglietto del bus si fa direttamente saliti, 4 euro e passa la paura. Dopo esserci sistemate nell’alloggio, scelto tramite Booking (Hostal Puerta Carmona), ho aiutato la mia mamma a scoprire la città. E mi sono davvero divertita!!
Il primo giorno e’ stato solo un veloce assaggio delle principali attrattive che abbiamo poi visitato più’ approfonditamente nei giorni a seguire. E’ stata, per lo più, una camminata introduttiva per immergersi nell’atmosfera.
Siamo passate dalla Cattedrale, dalla Giralda, dal Real Alcazar, dal quartiere di Santa Cruz, dalla Plaza de Toros, dal Metropol Parasol nel cuore delle vie dedicate allo shopping, fino ad arrivare, lungo il Paseo Catalina de Ribera, all’imponente e sempre bellissima Plaza de Espana. Fa caldissimo, 33 gradi, una vera full immersione nel clima iberico di inizio autunno.
SECONDO GIORNO
Dedicato alla gita fuori porta nella città di Cordoba.
Ci siamo dirette a piedi fino alla stazione dei treni, abbiamo fatto i biglietti e in circa 40 minuti siamo arrivate a destinazione. Uscite dalla stazione per arrivare in centro, dovrete dirigervi verso la vostra sinistra, aspettare il bus numero 3 e scendere alla fermata San Fernando.
Facendo una breve camminata in salita, lei sarà lì ad accogliervi: sua maestà la Mezquita.
Patrimonio dell’Umanità Unesco, rappresenta un esempio di architettura unico al mondo: un’atmosfera indescrivibile, tra misticismo, diversità strutturale e culturale, assolutamente da vedere.
Moschea e Cattedrale.
Oriente e Occidente.
Islam che si fonde con la tipica cristianita’ che profuma di incenso, in un inseguirsi di geometrie perfettamente abbinate tra loro.
Barocco e gotico, intarsi e porte che ricordano quelle del ‘Le Mille e una notte’, una carismatica magia.
Dopo aver visitato questa meraviglia (la visita impegna meno di due ore) abbiamo vagabondato, tra le vie del centro e della Juderia, vie ricche e vivaci piene di locali e negozi, fino ad arrivare al ponte romano che attraversa il fiume.
Al rientro a Siviglia, abbiamo preso un bus diretto in una zona un pochino meno battuta, quella al di là del fiume, chiamata LA CARTUJA. Questa zona e’ la parte della città che ha subito una forte riqualificazione in occasione dell’ Expo92. Ci siamo soffermate al Monastero de Santa Maria de Las Cuevas, oggi sede del Museo di Arte Contemporanea. Merita una passeggiata nel silenzio dei suoi giardini che un tempo ospitavano monaci, ma oggi popolati da una numerosa comunità di pappagalli. In questa parte della città potreste anche passare la serata nel vivace quartiere di Triana.
TERZO GIORNO
Giorno dedicato alla visita più approfondita delle cose viste appena arrivate: visita al Real Alcazar, alla Cattedrale, salita di 35 rampe per arrivare in cima alla Giralda, visita alla Plaza de Toros e, per finire, alla chiesa di San Salvador compresa nel biglietto di ingresso alla Cattedrale, un vero e proprio capolavoro del barocco spagnolo. Nel pomeriggio ci siamo spinte fino alla Torre dell’Oro sul lungo fiume, per vedere la mostra dedicata al ‘Behind the scene del Cirque De Soleil’, mostra temporanea gratuita piccolissima, ma molto carina.
Come organizzare le visite
Tutti i biglietti di ingresso sono stati acquistati direttamente in loco ad una cifra di circa nove euro ad ingresso per attrazione, ma in realtà, vi consiglio di acquistare on line almeno il biglietto per l’Alcazar. Tendenzialmente ci si imbatte in un po’ di coda, e’ scorrevole, ma se non si vuole perdere troppo tempo meglio premunirsi prima. In questo modo salterete tutta la coda ed entrerete direttamente.
Come arrivare e come spostarsi
Arrivare a Siviglia e’ facilissimo. Il centro si raggiunge prendendo il bus EA, sicuramente il metodo più economico. Biglietto di andata 4 euro. Per quanto riguarda invece gli spostamenti interni, la città’ e’ servita da una buonissima rete di bus, ma considerate che tutto può essere raggiungibile tramite comode passeggiate che consiglio vivamente. La parte al di là del fiume e’ leggermente più’ scomoda, in questo caso, meglio servirsi degli autobus. Nonostante sia piccina ha una linea di metropolitana che collega il centro verso la periferia e viceversa, ma non credo vi servirà durante la vostra visita.
Dove dormire
L’offerta ricettiva è pressoché varia. Si passa dagli ostelli, dove si possono avere comunque camere doppie private, agli alberghi in pieno centro storico categoria super lusso. Sicuramente una soluzione costosa, ma caratteristica, e’ rappresentata dai Boutique Hotel vere e proprie chicche.
Cosa mangiare e cosa bere
La Spagna ha davvero un panorama culinario goloso e ricco. L’Andalusia, non solo nell’architettura, gode di una forte influenza araba e in questo caso anche dal punto di vista gastronomico. Cous cous, hummus, stufati di melanzane, pomodori e zucchine, spinaci con ceci, dolci farciti con frutta secca e miele fanno parte della tradizione che corre a braccetto alle classiche portate tipiche come, la Paella e il piatto di prosciutto iberico tagliato rigorosamente con il coltello.
Un vero must, e’ fermarsi in uno degli splendidi localini in centro e cenare con birra (1,60 a bicchiere) e tapas. Il massimo è passare da un locale all’altro, in una sorta di pellegrinaggio, per assaggiare di tutto un po’. Considerate che, alcuni locali regalano con la bevuta, la prima tapas, ma di solito il costo si aggira tra i 2 e i 4 euro. Non si può tornare a casa senza aver assaggiato la Sangria o il Tinto de Verano ( vino rosso con Sprite o Soda).
Per chi ha problemi di cibo e non può concedersi le fritture e i condimenti un po’ troppo marcati, ho scovato un localino un pochino fuori dal centro, ma assolutamente raggiungibile che potrebbe fare al caso vostro ( centrifughe, insalate, yogurt con semi di Chia, etc…): Almazen.
Dove vedere il flamenco
Avere la possibilità di vedere il flamenco e’ facile, ci sono diversi locali che propongono spettacoli e se si è fortunati non è difficile imbattersi in un’esibizione di strada da parte di ballerini che si esercitano. Un locale che gradisco molto, non solo perché lo spettacolo e’ gratuito, ma proprio per la sua peculiarità, si chiama La Carboneria, una vera e propria ex miniera di carbone nel pieno del quartiere ebraico.
Come spostarsi da Siviglia alle altre città
Si possono raggiungere le principali città andaluse da Siviglia tramite treno o pullman, scelta più economica della prima. A tal riguardo vi invito a leggere il mio articolo dedicato al mio tour andaluso, un viaggio davvero ricco di storia e storie, sapori, colori e profumi.
L’Andalusia e’ davvero un paese che rimane nel cuore…chiedetelo alla mia mamma!