EUROPA,  SPAGNA

ANDALUSIA: terra di Gitani, Flamenco y Matador

La Spagna per me è stata una scoperta e soprattutto lo è stata l’Andalusia! Un viaggio on the road tra puebli bianchi, colline, mare e flamenco

dsc_0011
Siviglia- Plaza de Espana

Siviglia  mi ha letteralmente conquistata: calda, sensuale, passionale, romantica, vivace e chiassosa è la città delle porte aperte o socchiuse, al di là delle quali puoi trovare deliziosi patii dove giardini segreti in cui Occidente e Medioriente si fondono per dare origine ad un sapore speziato sia per gli occhi che per il palato.

Ad ogni angolo Siviglia, nasconde una meraviglia: è una piccola bomboniera raccolta attorno ad alberi di agrumi e alle sue ricchezze architettoniche.

Non posso consigliare un percorso prestabilito lungo la città, ma come sempre per me, la cosa migliore è lasciarsi andare e girovagare respirando la città scoprendone ogni angolo remoto, anche se,  ci sono cose che assolutamente devono essere visitate.

Partiamo dall’ imponente e colorata Piazza di Spagna, alla Cattedrale e la sua Giralda , al monumento dichiarato Patrimonio dell’Umanità l’Alcazar, alla Plaza de Toros (dove è possibile assistere ad una visita guidata), al serpeggiante Mirador alla via dello shopping la Sierpes fino a perdersi al Barrio di Santa Cruz e di Triana famoso per la produzione dei famosi Azulejos.

dsc_0091
Siviglia, Alcazar

Andalusia on the road: cosa vedere a Siviglia

Siviglia non è solo la città da visitare, è una città accogliente da vivere: fermarsi in uno dei tanti tapas bar è un’esperienza obbligatoria. Una tapas tira l’altra come una Cerveza tira l’altra e niente di più bello è farlo chiacchierando con le persone intorno a te ascoltando le loro storie, mentre  un venticello tiepido che profuma di Oriente ti accarezza le braccia e le spalle.

Due giorni possono bastare, ma non si può dire di essere stati a Siviglia senza passare dalla “Carboneria”: questo locale ricavato da un’ex deposito di carbone, conta due grandi sale dove poter bere birra e Tinto de Verano. E’ qui che potrete assistere ad uno dei tanti spettacoli di flamenco.  Arrivate per tempo, nonostante sia capiente facilmente si riempie di gente.

dsc_0211
Siviglia

Andalusia on the road: fuga a Cordoba

Con il treno cominciamo il percorso che ci porterà in giro per l’Andalusia, e arriviamo  a Cordoba: un piccolo gioiello dal sapore orientale.

Cordoba è un delizioso dedalo di stradine dove tutto è a portata di mano. La Mezquita rappresenta un incredibile costruzione dove ebrei, cristiani e musulmani fondono la loro religione, le loro architetture e i loro decori  in un incredibile epopea di conquiste, distruzioni e costruzioni.  

Non credo ci possano essere troppe parole per descriverla, è letteralmente stupenda! Per chi ci riesce con i tempi, consiglio di arrivare alla Mezquita all’alba. Potrete vedere questo luogo avvolti dal silenzio e da nuvole di incenso. Per chi vuole dormire un pochino di più, ma non troppo dalle ore 8.30 alle ore 9.30 l’ingresso è gratuito.

dsc_0493
Merletti alla Mezquita

Intorno alla Mezquita si snodano bianchi vicoli con i caratteristici vasetti blu attaccati ai muri, giardini nascosti, profumi e litanie di flamenco: una bella passeggiata tra le vie del paese porta al quartiere ebraico, al Tempio Romano, alla Plaza del Prado, alla Plaza de la Corredera, alla Calleja de Las Flores fino ad arrivare con il Ponte Romano allaTorre de Ja Calahorra.

dsc_0542
Architettura moresca alla Mezquita

Andalusia on the road: Granada

Dal treno passiamo al pullman e dopo aver viaggiato tra campi di ulivi a perdita d’occhio, arriviamo alla nostra terza tappa, una delle più importanti, ma per me più deludenti Granada. Dopo essere stati a Siviglia e a Cordoba, Granada risulta una città più rumorosa e caotica che piano piano smorza queste sue caratteristiche via via verso il quartiere arabo Albayzin.  

Granada è la città di Federico Garcia Lorca, ma anche del grande castello rosso, il palazzo città fortezza l’Alahambra.

dsc_0909
Alhambra- Giardini

L’ imponente patrimonio dell’Unesco per essere visitato ha bisogno di una necessaria, obbligatoria e scrupolosa programmazione.

Nonostante due mesi prima del nostro arrivo a Granada abbia fatto di tutto per prenotare l’ingresso, ho fallito nel mio intento. Rimaneva da fare solo una cosa, tentare la levataccia alle 4.00 del mattino e mettersi in coda con la speranza di essere tra i primi cento fortunati che possono entrare il giorno stesso.

Non lo siamo stati, quindi non sono riuscita a visitare il complesso centrale (Palacios Nazaries), ma solo la parte esterna compresi i giardini (Generalife).

Granada non è solo questo, Granada sono le passeggiate per arrivare ai punti panoramici come il Belvedere di San Nicola, è bere un Tinto de Verano in uno dei tapas bar insieme a frittelle di patate, è fare shopping nel souk che sembra uscito da Marrakech, è mangiare un ottimo cous cous, è vedere ad uno spettacolo di flamenco improvvisato su un asse di legno.

Andalusia on the road: verso il mare

A Malaga arriviamo con l’autobus, ma ci fermiamo, per il momento, giusto il tempo della notte per poi ripartire la mattina seguente con una macchina a noleggio: direzione Sud verso le montagne dell’entroterra.

dsc_0062
Cordoba- quartiere ebraico

Tarifa è senza dubbia una delle mie città preferite! Non la si può che amare: città di surfisti, di pantaloni larghi di lino e infradito, di spiagge lunghissime e bar da aperitivi. Tutto è molto lento e molto hippie.

dsc_0408
Scorci di Tarifa

E’ densa di stradine, di negozi di artigianato, di un lungomare in cui passeggiare accarezzati dal vento che perenne rimane su questa spiaggia, di casette bianche da cui penzolano vasi di fiori di ogni colore e a renderla ancora più speciale è il riuscire a vedere la costa africana che dista solo 14 km.

Il tonno fresco è una delle specialità e assaggiarlo in uno dei tanti ristorantini per cena è perfetto dopo una giornata di mare. Una deviazione da Tarifa la merita l’imponente Playa Bolonia, lunga poco meno di 4 km che, con le sue dune, rappresenta uno scorcio talmente bello da non poter essere non visto.

A Settembre a parte un gruppetto di surfisti, questa spiaggia risultava completamente deserta, ma tenete conto che questa spiaggia è una delle preferite sia dai turisti che dagli spagnoli stessi, in alta stagione potrebbe essere fastidioso non solo il vento, ma anche la troppa folla.

dsc_0013
La vastità di Playa Bolonia

Da Playa Bolonia, ci dirigiamo verso i puebli bianchi incastonati tra le rocce: piccole punte bianche in mezzo al marrone delle montagne. Vejer de La Frontera e Arcos de la Frontera sono delle chicche a picco sul vuoto.

dsc_0035
Vejer de la Frontera

Tutti questi “puebli” si caratterizzano per una serie di intricate e strette stradine che si inerpicano sul crinale. Piccoli paesi in cui è radicata la cristianità, ma anche la tranquillità: non a caso negli anni sono stati scelti come residenza per numerosi artisti. Non c’è un modo per visitare questi “borghi”, se non quello di passeggiare tra le vie acciottolate ed ascoltarne il silenzio.

dsc_0039
Passeggiando a Vejer de la Frontera

Andalusia on the road: Cadiz e Ronda

A Cadiz siamo passati in modo sbrigativo, purtroppo. Città marinara di conquistatori, per la sua posizione strategica, ha un fascino davvero particolare.

La passeggiata si snoda dalla Piazza principale con la sua cattedrale fino ad arrivare al Castillio De Santa Caterina proprio sul mare. Potete scegliere di godervi una giornata in una delle sue spiagge oppure arrampicarvi su una delle due torri per ammirare panorami a perdita d’occhio.

dsc_0089
Cadiz, la gabbianella e il gatto

Cadiz è stata sacrificata a favore di recuperare più tempo da dedicare a Ronda, città intrisa di viscerali sensazioni. Ronda è scenografica, è vanitosa, è sacra, è poesia, Ronda è tutto quello che cercavo in una città andalusa, a Ronda anche la corrida e il sacrificio del Toro ha un perchè. A Ronda respiri l’Andalusia.

dsc_0286
Ronda- Plaza de Toro

Ronda era il luogo ideale per i banditi, ma anche per gli scrittori: Ernest Hemingway scrisse e ambientò uno dei suoi famosi romanzi proprio in questo luogo incontaminato. Da non perdere la visita al Ponte Romano che sovrasta la gola di El Tajo, a La Mina la scala di epoca araba di oltre 300 gradini, a Plaza de Espana e una visita guidata alla Plaza de Toro, molto più bella e più antica di quella di Siviglia.

dsc_0222
Ronda- Ponte Romano

Ronda è la capitale della Corrida e ospita la scuola equestre della Real Maestranza de Ronda, a questo riguardo “Morte nel pomeriggio” può offrire un interessante chiave di lettura di questo spettacolo cruento.

Chi ha più tempo da dedicare o anche solo per chi è appassionato e predilige questo tipo di attività ad altro, a Ronda è possibile organizzare bellissime escursioni di trekking più o meno complessi.

dsc_0177
Ernest Hemingway: Morte nel pomeriggio

Andalusia on the road: Malaga

Dedichiamo a Malaga una sola giornata e anch’essa si rivela una città dal classico sapore Mediterraneo con belle spiagge, con bei viali alberati, ma anche con una certa importanza storica: dal nuovo Museo e alla casa Natale di Picasso fino alla Alcazaba de Malaga palazzo fortezza dei governanti musulmani della città. Una bella passeggiata fino al Castillo di Gibralfaro può rappresentare un interessante preludio ad un pomeriggio passato sulle affollate spiagge.

Il tempo di stare qui è purtroppo finito e i postumi della fredda mattinata a fare la fila per accaparrarsi i biglietti per entrare all’Alhambra cominciano a farsi sentire, un bel febbrone 38.5 mi accompagna per l’ultima serata e per tutto il  viaggio di rientro.

dsc_0648
Tipici viottoli andalusi

E’ a Tachipirina che  finiscono 1000 km tra autobus, treno, macchina e piedi in Andalusia.

Dal ‘duende’ e dalle urla dei ‘cantaor’ passionali, dalle architetture moresche sino ad arrivare al vermiglio della ‘muleta’, usata da un carismatico matador che staglia la sua figura esile ed elegante contro il dorato di un arenile e il nero lucido mantello di un toro, protagonisti entrambi di una cruenta danza che segue regole di ‘cuore’ ben precise.

Andalusia terra dalle mille sfumature, terra del vento, di bandoleros e di gitani, Andalusia terra di cuore.

dsc_0290

Un commento

  • Claudia

    Per me la Spagna è come una seconda casa e l’Andalusia la trovo veramente bellissima…è stato un piacere ripercorrerla con la mente attraverso questo articolo!

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *