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States on the road: dalla costa Est al New England

Stati Uniti: 63 giorni di on the road. Un’avventura piena di consigli e suggerimenti! Sono lieta di ospitare sul mio blog, il racconto di viaggio a puntate di Marco & Federico. Prima parte

Siamo abituati a considerare il viaggio come un’evasione temporanea di due o tre settimane dalla propria quotidianità, una fuga, un periodo di distacco e di riposo, ma quello che vi racconterò è più l’inizio di una svolta, di un grande cambiamento nella nostra vita.

63 giorni sulle strade del nord America, quasi due mesi per vivere “as much as we can” il nostro epico States on the road.

States on the road: itinerario dalla costa Est al New England

1 GIORNO: arrivo a NYC

2 GIORNO: NYC

3 GIORNO: verso Boston

4 GIORNO: Boston

5 GIORNO: Good Harbor Beach-destinazione Acadia National Park

6 GIORNO: Acadia National Park

7 GIORNO: Acadia National Park-destinazione Conway

8 GIORNO: Kangamagus Highway-destinazione Elmira

Stati Uniti, per l’ennesima volta, un piacere a cui non so rinunciare.

La mia passione, la destinazione del cuore, da sempre e per molti motivi: dalla semplicità di movimento all’interno della sconfinata nazione, al cibo, al teatro, alla natura selvaggia raggiungibile con facilità e in autonomia con la propria macchina a noleggio.

Due mesi, un viaggio last minute?

Assolutamente no, un viaggio sognato, studiato e minuziosamente pianificato per iniziare a viaggiare già molto prima della data di decollo e soprattutto per cercare di andare a scovare il meglio che queste terre hanno da offrire.

Stati Uniti del nord on the road: la costa Est, il New England e poi giù fino alle Outer Banks.

Dalla costa Est al New England: una veloce New York

Decidiamo di atterrare a New York per motivi legati al costo minore del biglietto aereo e perché con una settimana nella grande mela avevamo trasformato lo scorso gelido febbraio in pura magia. Amo questa città principalmente per due aspetti: il teatro ed il cibo.

Atterrati a JFK ci dirigiamo alla camera prenotata tramite AirB&B. Abbiamo scelto di dormire due notti nel quartiere di Brooklyn principalmente per contenere i costi, abbiamo davvero molte notti davanti a noi e Manhattan a settembre è fuori dal nostro budget. Ci accolgono due gentili padroni di casa e siamo fortunati, la camera è più che decorosa. È ormai tardi e andiamo subito a letto, domani ci aspetta una giornata impegnativa.

New York in un giorno è ovviamente pura utopia, ma noi siamo relativamente freschi di una settimana a zonzo per questa città, decidiamo quindi un itinerario che ci porterà a toccare quanto a febbraio non avevamo avuto tempo di vedere o quanto ci aveva talmente entusiasmato da volerci ritornare.

Tra vari step calorici alle Bakery di Dominique Ansel e alla Mah-Ze-Dahr, visitiamo il quartiere di Chinatown, il Greenwich Village e Little Italy. Poi, con un lungo viaggio in metropolitana, raggiungiamo Coney Island per un veloce assaggio di adrenalina, in quel polveroso e trasandato luogo dal fascino vintage, tipico dei primi luna park d’oltre oceano.

TRAVEL TIPS CONEY ISLAND. L’accesso alle attrazioni del Luna Park può avvenire in due modi: puoi acquistare il “pass giornaliero” o singoli crediti di accesso solo per le attrazioni che vi interessano. In loco sono presenti le biglietterie con la lista dei diversi crediti necessari. Il luna park include lo storico wooden coaster “Cyclone”, aperto al pubblico nel 1927. Attenzione! La famosa ruota panoramica Deno’s Wonder Wheel Amusement Park  e le piccole attrazioni nelle sue immediate vicinanze, funzionano unicamente per crediti. Per info: clicca qui!

Per pranzo, decidiamo di provare l’esperienza dello street food offerta da Smorgasburg: un mercatino tutto dedicato a proposte alimentari di vario tipo e da tutto il mondo.

Si svolge il sabato, presso l’East River State Park, tra i palazzi delle riqualificate vie del quartiere Williamsburg. Ideale per ammirare lo skyline di Manhattan gustando preparazioni culinarie davvero fuori dal comune. È pomeriggio, ci aspetta il Vessel.

La nuova chiacchierata esperienza architettonica della città è gratuita. Prenotando il proprio orario di ingresso tramite il sito ufficiale, si ha la possibilità di scorrazzare liberamente sulla grande struttura che è essa stessa il panorama migliore che potrete godere dal suo interno e dalla sua sommità.

Terminiamo la ricchissima giornata godendoci uno spettacolo “off Broadway”, la famosa e più che godibile prosa comica The Play That Goes Wrong, per poi tornare a Brooklyn per trascorrere la nostra seconda e ultima notte in città.

Dalla costa Est al New England: verso Boston

Il nostro terzo giorno di viaggio prevede lo spostamento in autobus da New York a Boston.

Abbiamo scelto di non noleggiare subito la macchina, perché non abbiamo ritenuto fosse utile nei primi giorni dedicati a queste grandi città e siamo stati premiati. Noleggiarla nella periferia di Boston ci ha permesso di risparmiare notevolmente sulla tariffa totale.

Con un po’ di impegno e di ricerche siamo riusciti a risparmiare un bel gruzzoletto rispetto al primo preventivo fatto.

Come?

Allontanandoci leggermente dalle location più comode e conosciute. Nello specifico: la differenza finale tra un’auto noleggiata dall’aeroporto JFK e consegnata all’aeroporto di Los Angeles e quanto invece abbiamo fatto noi noleggiando nelle vicinanze di Boston e restituendo poco fuori l’aeroporto angeleno si è assestata attorno i 600€.

Davvero un bel colpo messo a segno avendo i giusti tempi per organizzare il tutto. Il mio consiglio se il vostro budget non è illimitato e non siete i figli di Jeff Bezos, è quello di cercare online eventuali codici sconto e provare più volte a fare preventivi utilizzando sia i siti ufficiali che i broker più famosi. Nel nostro caso abbiamo optato per il sito ufficiale Hertz scegliendo una tariffa tutto incluso con l’opzione “Paga a fine noleggio” e ne siamo rimasti soddisfatti al 100%.

Una volta arrivati a Boston ci dirigiamo con la metropolitana alla nostra casetta, sempre prenotata tramite AirB&B, dove ci attende tanta ospitalità, una tenera gatta di nome Petunia e il calore rustico di una vecchia e scricchiolante dimora dal fascino agée.

La nostra seconda esperienza su AirB&B è da considerarsi assolutamente positiva, certo, la casa non è immacolata e il bagno ha visto tempi migliori, ma il risparmio rispetto all’hotel è rilevante. Inoltre, aspetto da non sottovalutare, il calore dell’ospitalità sincera fa perdonare una non proprio palesata attitudine alle faccende e ai lavori domestici.

Come sintetizzare Boston?

Piacevole, monumentale e fascinosa.

Scorrazzando per due giorni tra le vie del paese, potrete captare la positività del luogo. Non fatevi mancare lunghe passeggiate tra edifici moderni e storici che si fondono tra loro in maniera molto naturale.

Boston è una città in cui tornerei: si è dimostrata un bel benvenuto negli Stati Uniti ricco di attrattive, di ordine e di bel vivere. Fatevi il Freedom trail, una passeggiata di 4 km per le vie del centro che potrete affrontare semplicemente seguendo la lunga striscia di mattoncini rossi.

Oltre ad avere una visione globale delle varie sfaccettature di Boston avrete l’occasione di entrare in contatto con diversi luoghi simbolo della guerra d’indipendenza americana.

Passeggiate quindi, assaggiate, fotografate e cambiate strada quando uno scorcio vi prende più di un altro, sono certo che sarete soddisfatti quanto lo siamo stati noi.

TRAVEL TIPS: per non dimenticare qualche consiglio fuori dai circuiti più classici vi segnalo una passeggiata su Newbury St. fino agli splendidi giardini pubblici e all’adiacente Common Park e un hamburger di fungo fritto ripieno al formaggio da Shake Shack.

Dalla costa Est al New England: Massachusetts e Maine

È il giorno 5 del nostro viaggio, giorno in cui iniziamo l’esperienza on the road vera e propria. Raggiungiamo il nostro autonoleggio in autobus e, le pratiche in questo piccolo ufficio di periferia, ci sorprendono per velocità e assenza di tutte quelle fastidiose offerte di upgrade tipiche degli aeroporti. Felici che non ci sia stato spillato denaro extra, saliamo in macchina e puntiamo il navigatore. La destinazione finale della giornata è Bar Harbor in Maine, ma abbiamo previsto delle soste per iniziare ad assaggiare il fascino del New England.

La prima sosta è Good Harbor Beach nei pressi di Gloucester in Massachusetts. E’ una meravigliosa spiaggia che, grazie ad una splendida giornata di sole, ci catapulta in un’ istante nelle atmosfere lucenti ed elitarie di queste terre. Passeggiamo sulla battigia, ci gustiamo il fresco sole di settembre, ci meravigliamo e con un notevole sforzo risaliamo in macchina pronti a proseguire.

La prossima tappa è il Cape Elizabeth Lighthouse che raggiungiamo dopo una breve sosta a The ClamShack, famoso e frequentatissimo chioschetto dove gustare pesce fresco e soprattutto il celeberrimo “LobsterRoll”.

La cucina degli Stati Uniti non brilla per i gusti delicati e soprattutto difficilmente troverete semplicità e rispetto delle materie prime, ma una volta preparati a questi particolari e con un po’ di ricerche online, non sarà difficile trovare le giuste location per fare mega scorpacciate.

Il New England è la terra del pesce e dei crostacei e, oltre all’irrinunciabile aragosta. L’offerta è ricca e lo è per tutti i gusti.

A pancia piena e ricchi di entusiasmo abbiamo ancora posto per un dolcetto e, a tal proposito, corre in nostro soccorso The Lobster Shack at Two Lights, nei pressi del faro di Portland.

Ad aspettarci una fetta di quella che è, a tutti gli effetti, la mia vera passione americana: la Blueberry Pie. La famosa torta di Nonna Papera composta da una crosta di pasta brisée farcita con ripieni vari.

Scegliamo, appunto, quella ai mirtilli e ce la gustiamo alla finestra del caratteristico locale, mentre il sole cede il passo alla sera e le onde si infrangono poderose sulla frastagliata scogliera. È ormai notte, raggiungiamo la nostra meta finale, Bar Harbor dove ci attende un motel decisamente senza pretese, ma va bene anche così.

Nella pianificazione del nostro viaggio ogni zona degli Stati Uniti che abbiamo deciso di percorrere, ha la sua “highlight”: il suo piatto forte. È giunto il momento di visitare il primo “Must See” del nostro viaggio che rappresenta inoltre la punta più a nord est che toccheremo nel nostro itinerario: l’ ACADIA NATIONAL PARK.

L’Acadia National Park è a pochi km dal nostro motel e non vediamo l’ora di lasciarci sorprendere.  Sveglia prima dell’alba e siamo già in auto, dopo una piacevole colazione nella deliziosa bakery “A Slice of Eden” al 270 della Main St della pittoresca Bar Harbor, ci dirigiamo verso gli ingressi del famoso parco nazionale e che la meraviglia abbia inizio.

Si potrebbe parlare per ore di questo parco, ma vi consiglio di reperire nel sito ufficiale tutte le informazioni necessarie alla pianificazione del viaggio. Mi limiterò, pertanto, a consigliarvi senza remore una sosta di almeno due giorni in questo luogo magico, dove la natura ha dato il meglio di sé, tra scogliere a picco, baie, rilievi, laghi e piccole isolette.

Nei nostri due giorni in zona cerchiamo di gustarci il più possibile, concedendoci anche un meraviglioso tramonto tra fotografi professionisti appostati come pacifici cecchini al Bass Harbor Head Lighthouse.

Sempre parlando di natura vi segnaliamo: le meravigliose viste sul Jordan Pond, il punto panoramico del monte Cadillac e le indimenticabili escursioni che da sole valgono il viaggio fin quassù, il Beehive e il Precipice Trail.

Il giorno numero sette del nostro viaggio inizia proprio da qui: dal Precipice Trail. E’ un sentiero impegnativo, ma per chi ama il trekking e le sue declinazioni assolutamente imperdibile.

Accompagnati dalla splendida alba sulla baia, scaliamo il sentiero ferrato fino alla sommità del rilievo a strapiombo sul mare. Lo sforzo viene ampiamente ripagato dalle incredibili viste che si aprono tutte attorno a noi.

L’esperienza è senza ombra di dubbio abbastanza estrema tanto da procurare una notevole scarica di adrenalina. Seguendo rigorosamente le istruzioni, ovvero eseguendo il sentiero unicamente in salita, basta un poco di attenzione e di spirito di avventura per poter gustare il tutto senza eccessivi pericoli reali. 

TRAVEL TIPS PACKING. La valigia perfetta per i parchi nazionali Usa prevede:
– Uno zaino
– Scarpe da trekking
– Racchette da trekking (noi abbiamo portato con noi quelle pieghevoli acquistate alla Decathlon e si sono rivelate utili)
– Giacca a vento
– Una buona scorta di liquidi e qualche snack
– Una buona dose di coraggio se si soffre di vertigini. Le “ferrate” dell’ Acadia sono sentieri attrezzati in cui è già stato installato tutto il necessario per poterli percorrere.

Se volete vedere questo territorio da una prospettiva diversa, potrete optare per un turistico giro in barca: piacevole, ma non entusiasmante. In poco tempo siamo di nuovo a terra pronti a risalire in macchina per raggiungere la nostra prossima destinazione.

Mezzo chilo di gamberetti fritti in stile Forrest Gump e l’ennesima aragosta non te li vuoi concedere a pranzo? Puoi farlo da Eagles Nest, a Brewer, in Maine, locale piccolo e spartano, porzioni enormi e di qualità, untuosamente indimenticabile.

Dalla costa Est al New England: “glamping” nel New Hampshire

Sempre assecondando l’irrefrenabile voglia di esperienze true wild, arriviamo all’ultimo pernotto di questa settimana: il primo “Glamping” della nostra vita.

L’ Huttopia White Mountains, vicino a Conway in New Hampshire, è un complesso di tende attrezzate nel bel mezzo di bellissimo bosco tra laghetti e piccoli corsi d’acqua.

Il clima di fine stagione si fa sentire, sia a livello di meteo che per quanto riguarda l’accoglienza. L’esperienza in generale è piacevole, ma senza particolare cura.

Ci lasciamo comunque stregare dal momento selvaggio, ci procuriamo la legna e dopo esserci scaldati con il fuoco, ci godiamo la nostra gelida notte coccolati solamente dal silenzio della natura.

La nostra prima settimana di viaggio sta per concludersi. Abbiamo scelto di salutare il New England percorrendo l’iconica Kancamagus Highway, famosa per le atmosfere date dal caratteristico “Folliage”.

Il viaggio in macchina scorre veloce e le soste nei punti panoramici ripagano le nostre aspettative. In una sola settimana abbiamo visto tanto e con un po’ di malinconia lasciamo il New England per passare alla nostra nuova tappa.

Ti aspettiamo per la seconda puntata del nostro racconto.

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