NUOVA ZELANDA,  OCEANIA

Viaggio in Nuova Zelanda: cosa devi sapere prima di partire

Un viaggio nella Terra di mezzo è un davvero un sogno ad occhi aperti: ecco cosa devi sapere prima di partire!

La Nuova Zelanda è letteralmente uno dei viaggi più belli che io abbia mai fatto! Dalla parte opposta dell’Italia, sfondo dei racconti tolkeniani, riempie di fascino solo a pensarla.

La prima cosa che ho visto della Nuova Zelanda sono state delle morbide colline verdi, quasi irlandesi.

Un verde uscito dalla Città degli Smeraldi guardato da un paio di occhi stanchi e provati da un lungo viaggio durato quasi 36 ore. Quei passaggi mentali in cui il tuo stomaco non sa se è giorno o notte, ma solo che non ce la fa più a stare stipato tra due sedili della classe economica della compagnia di bandiera.

In quello stesso momento ho pensato che, un posto più lontano al mondo non c’è.

Passata Aotearoa, così si chiama la Nuova Zelanda in lingua Maori, si comincia a tornare indietro. Improvvisamente il mondo diventa piccolo, ma sai che invece sei fottutamente lontano. Il “lontano” più lontano della mia vita.

Non ci credo ancora del tutto, sono arrivata in Oceania.

Sempre cercata sul mappamondo, ascoltata nei racconti di viaggio o vista distrattamente sugli ennesimi reel di Instagram fatti con lo stampino. L’ultimo continente a cui mettere la bandierina per completare il mio giro del mondo.

Il primo impatto con la città di Auckland è stato strano. L’impressione è quella di essere arrivati in un paesone non nella città più grande della Nuova Zelanda, pur non essendone la capitale.

Poco traffico, nessun clacson o frenesia incontrollata, ma solo tanti monopattini e vestiti abbinati decisamente male per alcuni dei quali credo sia servito davvero tanto impegno per evitare il tanto agognato “matchy matchy”.

La Nuova Zelanda ci accoglie con un temporale torrenziale che va e che viene, del resto le nuvole corrono insieme al vento sopra le nostre spalle doloranti per via degli zaini pesanti.

La “lunga nuvola bianca”, questa è la traduzione letterale del suo nome, è verde, educata, silenziosa, tranquilla, incantevole e a tratti davvero incredibile.

Le strade percorse su un van sgangherato sono state una continua scoperta.

I colori sono quelli della tavolozza di un pittore romantico con paesaggi che cambiano da una zona all’altra.

Fiumi azzurri impetuosi, cascate che sembrano uscire dal cielo, sassi rotondi che potrebbero essere troll, onde maleducate su rocce scure, vulcani aspri e silenti, filari di viti ordinati, montagne fiere accarezzate da nuvole ciccione talvolta nere.

Fiori che sfumano dal bianco al viola vibranti per il vento di fronte a laghi che sembrano zaffiri incastonati, ma anche pascoli infiniti dove pecore e mucche brucano di fronte allo scorrere del tempo e delle stagioni.

Ci sono alberi che sembrano usciti prima dalla penna di Tolkien e poi creati per quanto sono perfettamente fantasy. Peter Jackson non poteva trovare location migliore di questa. Effettivamente è la terra di mezza non ci sono dubbi.

La tradizionale e ormai perduta cultura Maori, rende questo posto ancora più affascinante con le sue leggende, i tatuaggi, le danze di guerra e la sua fierezza malinconica.

Tra tutta questa bellezza ci sono, però, quei posti in cui non ti fermeresti mai, ma che si dimostrano tesori sperduti, dove il caffè per spezzare un lungo viaggio è uno spaccato di vita quotidiana che vale la sosta. I neozelandesi sono cappuccino addicted e oltre ad andarne ghiotti, signore cotonate con allegri grembiuli colorati sanno il fatto loro nel prepararvelo.

Un micromondo che adora l’antiquariato e il fatto di esistere in mezzo al nulla o se va bene tra 4 casette di legno e la sua immancabile torretta dell’orologio.

Viaggio in Nuova Zelanda: la civiltà in una bancarella

In Nuova Zelanda non esiste mettere in dubbio l’onestà delle persone perché loro stessi sono onesti. Non è inusuale vedere per la strada piccoli banchetti con frutta, marmellata, miele, ma anche fiori o piante senza nessun tipo di presidio.

Ogni oggetto esposto ha il suo prezzo meticolosamente posizionato sopra e una cassettina in cui inserire i soldi. Basterà fermarsi, scegliere quello che si vuole e mettere l’importo nell’apposita buchetta.

È quasi impossibile che qualcuno faccia il furbo. Non è contemplato.

Questo è solo un esempio di come la Nuova Zelanda sia, in tanti suoi gesti, la vera essenza della civiltà. Ho pensato a cosa succederebbe in Italia in una situazione simile, ho sorriso e scossato la testa: molto probabilmente alla sera non ci sarebbe nemmeno più il tavolino, figuriamoci la cassettina con i soldi.

Viaggio in Nuova Zelanda: acqua per tutti

L’acqua è un bene prezioso per tutti. Le fontanelle più o meno grandi sono frequenti e quella che esce dal rubinetto è potabile e bevibile.

Basta avere con sé una borraccia e non esiste il problema di comprare bottiglie di plastica al supermercato. In ogni caffè, bakery o ristorante viene messa a disposizione in maniera gratuita, la troverete in bottiglie di vetro trasparenti dentro ai frigo o in dispenser accanto ai banconi con bicchieri e cannucce.

La dimostrazione di come un bene necessario viene condiviso senza nessun tipo di guadagno. È buffo come questo sia esattamente il contrario della nostra politica che rincara le cose di cui non possiamo fare a meno.

Viaggio in Nuova Zelanda: marketer 2.0

In Nuova Zelanda sono bravissimi a rendere interessante anche ciò che di interessante non ha nulla. Mi spiego meglio.

Sulla natura non si discute, mi riferisco a ciò che ha creato (ben poco) la mano dell’uomo.

Non è improbabile che durante il vostro on the road incapperete in cartelli di promozione del tipo:“la fabbrica di formaggio più buono della Nuova Zelanda”, “Il museo più strano dell’isola del Sud”, “il ristorante più vecchio”, “il fish &chip più burroso del nord” e via dicendo.

In poche parole potrei riassumere tutto ciò in una frase “si fa quel che si può con ciò che si ha”.

Ogni piccolo paese ha creato un suo personale highlight che con maestria eccelsa vende nel migliore dei modi, perché diciamocelo, alla fine queste cose apparentemente fantasmagoriche non lo sono poi così tanto. Nel peggiore dei casi, si riducono a nulla.

Se inizialmente nella mia testa mi costruivo chissà quali idee, una volta capita l’antifona le mie aspettative si sono piano piano abbassate ridimensionando l’entusiasmo pubblicitario riuscendo non solo ad apprezzare l’argomentazione, ma facendomi due risate per l’intraprendenza dimostrata.

La Nuova Zelanda ha usato tutto il buon gusto nella natura e va benissimo così. Il resto è per portare un po’ di attenzione a quei piccoli posti che altrimenti rimarrebbero davvero abbandonati a sé stessi.

Viaggio in Nuova Zelanda: accessibilità

La Nuova Zelanda è per tutti.

Quasi tutte le principali zone turistiche o attrazioni sono accessibili a mamme con i passeggini, a persone con disabilità motoria ridotta e via dicendo.

Ennesimo esempio di civiltà e inclusione da cui dovremmo prendere esempio.

Non è inusuale che alcuni percorsi di trekking abbiano una via facilitata, che si differenzia chiaramente dal resto, ma che permette comunque di approcciarsi al paesaggio in maniera equa.

Inoltre tutti i parchi e Holiday Park hanno zone sicure e attrezzate per i bambini dove possono giocare e, vi dirò, in più di occasione ho invidiato quei fantastici materassi gonfiabili dove saltavano!

Viaggio in Nuova Zelanda: meglio scalzi

In Nuova Zelanda sono liberi. Nessun giudizio, nessuna gabbia a favore della libertà di pensiero, di credenza e di movimento.

È nella normalità incontrare persone a piedi scalzi. Le scarpe sono per eccellenza una grande costrizione ecco dunque che il piede scalzo è sinonimo di “be free, be proud”.

Nessuno si stupisce per questo così come non lo fa per persone visibilmente ageè con tatuaggi visibili e grandi (spesso anche in faccia) o capelli multicolore.

Il classico “vivi e lascia vivere” qui viene messo in pratica al 100%.

Così ti capita di essere al supermercato e vedere bambini scalzi in pigiama con la mamma a fare la spesa. Pensate la differenza: a questa latitudine è normale, mentre se dovesse capitare a Ravenna molto probabilmente il giorno dopo busserebbero alla porta gli assistenti sociali. Vi ho detto tutto.

No stupitevi per tutto questo, è la loro bellezza e ammetto che a tratti invidio questa loro leggerezza e quasi assenza di “credo religioso”.

Viaggio in Nuova Zelanda: animali & co

In Nuova Zelanda, non ci sono molti animali, ma soprattutto non ci sono predatori, non ci sono animali pericolosi, velenosi o seccature improvvise tra erba o alberi.

Nessun serpente, nessun ragno (uno dei due presenti si sta estinguendo), nessun lupo o dingo, ma tanti tanti uccelli, mucche, pecore e moschini maledetti detti SandFly che ridurranno le vostre gambe ad un colabrodo, soprattutto nell’isola del Sud.

Escludo dalla lista qualche alpaca e qualche cervo in un recinto.

Se penso per esempio alla Costa Rica o alla vicina Australia, risulta davvero strano fare trekking tra i boschi e non incontrare nessuna forma di vita se non uccelli senza ali (non Kiwi, quelli è quasi impossibile vederli se non nelle riserve).

Inoltre, è anche terribilmente “safe” sapere che puoi buttare mani e piedi ovunque senza paura che qualcuno ti becchi o ti morda! Chissà se questo si aggiunge ai motivi per il quale è piacevole andare scalzi.

Come ogni paese che si rispetti, però, esiste anche qui un nemico da combattere: l’opossum.

Si fa ridere.

Questi rientrano nella lista degli animali che difficilmente riuscirete a vedere vivi, in compenso però le strade sono piene di quelli schiacciati durante la notte. Diciamo che gli Opossum stanno al fastidio neozelandese come le nutrie al fastidio romagnolo.

Sono animali che danneggiano il sottosuolo ed è caccia aperta a farne fuori il più possibile!

Qualche difetto doveva pur esserci in questo paese, no?

Viaggio in Nuova Zelanda: vintage e antiquariato

Il vintage, l’antiquariato, le cose vecchie e di dubbio gusto vanno alla grande!

In ogni paese piccolo o grande che sia, troverete negozi e negozietti in cui comprare roba usata e brutta che io avrei già buttato da un pezzo nel cassonetto!

È davvero incredibile la quantità di accozzaglia presente in posti di questo tipo. 

La cosa lodevole è che spesso i negozi sono charity, ovvero quelli in cui il ricavato va in beneficienza, quindi anche in questo caso non gli si possono criticare le buone intenzioni.

Ci sono alcune eccezioni in cui il negozio in questione vale davvero il viaggio come Rust&Dust o Three Creek nell’isola del Sud.

Viaggio in Nuova Zelanda: cibo & Co

In generale devo dire che ho trovato grande cura nella preparazione del cibo, creatività, colore e attenzione. Le contaminazioni sono tantissime e non sarà difficile trovare cibo asiatico, nipponico, indiano e via dicendo a tal punto che di preciso non so selezionarvi quale sia la vera cucina neozelandese se non un insieme di tutto questo.

Avendo viaggiato in van spesso ci siamo affidati al supermercato e alle nostre mani nelle cucine degli Holiday Park. La cosa che balza subito all’occhio è la totale assenza del “fresco”.

Quasi tutto è confezionato, liofilizzato o trasformato. Polveri magiche che creano qualsiasi cosa o buste che scaldate e mescolate si trasformano in un chimico piatto succulento. Con tutte le mucche e le pecore che ci sono, mi aspettavo di vedere tantissimi formaggi, ma non ce ne sono poi così tanti, o quanto meno di freschi nemmeno l’ombra.

Preparatevi a prezzi proibitivi per frutta e verdura: due pomodori di numero 2,20 solo per farvi un esempio.

Viaggio in Nuova Zelanda: monopattini

Assolutamente lodevole lo spirito green di questa nazione, ma la questione monopattini è sfuggita di mano: ne vanno matti, sono dappertutto. Li troverete da noleggiare per visitare le città, ma vi abituerete presto a dribblarli soprattutto a Auckland e  a Welligton.

Viaggio in Nuova Zelanda: Internet vs natura

Le connessioni internet in Nuova Zelanda vanno e vengono. Non è il luogo più digitalizzato della terra.

Nel caso voi abbiate necessità di lavorare da remoto procuratevi una Sim locale (il brand Sparks è quello più conveniente) oppure assicuratevi che i luoghi in cui alloggerete siano provvisti di connessione.

Di solito lo sono tutti, ma vi assicuro che non sempre avrete la certezza di avere linee veloci e smart, nella maggioranza dei casi non sarà così. Abbiate pazienza, del resto siete in Nuova Zelanda e la pazienza è una delle loro virtù.

In compenso ciò che non vi da la tecnologia vi darà l’ambiente intorno a voi, in un’esplosione di bellezza per la quale varrà la pena staccare tutte le connessioni e stare sul momento presente.

Viaggio in Nuova Zelanda: Big City Life? Naaaaaaa!

Dimentica il concetto di grande città, in Nuova Zelanda non esistono. Nemmeno quando si tratta di Auckland o di Wellington.

Mi piace considerare queste città più paesoni che vere e proprie metropoli. Non si addice a loro questa definizione, meglio la prima.

Ragionando in questo senso, ti renderai conto che i rimanenti paesi sono davvero piccolissimi. Spesso si riassumono in due caffè, uno dei quali molto probabilmente chiuso, qualche negozietto di cianfrusaglie (vedi sopra), un memorial o museo di solito sulla Grande Guerra.

Viaggio in Nuova Zelanda: bagni Pubblici my love

In Nuova Zelanda se ti scappa la pipì mentre sei in giro non è un problema. Non devi prendere per forza un caffè se non ti va o un succo di frutta che ti farà venire l’acidità di stomaco, i bagni pubblici sono ovunque.

Non solo questo sarà una vera illuminazione spirituale, ma quella più grande sarà il fatto che li troverete sempre puliti e forniti di carta igienica. In alcuni è possibile fare la doccia con un supplemento che comprende bagnoschiuma e telo pulito.

E’ curioso sapere che esiste anche una pubblicazione sui bagni pubblici più artistici e curiosi della Nuova Zelanda.

Viaggio in Nuova Zelanda: i-site

In Nuova Zelanda non sarete mai soli! Non perché la popolazione neozelandese sia numerosa, anzi tutt’altro, ma perché in ogni città o in ogni minuscolo paese troverete un ufficio turistico che vi supporterà per darvi consigli, suggerimenti e idee su come passare la giornata.

Si chiamano I-SITE e potrete trovare anche numerose pubblicazioni gratuite super utili per la vostra permanenza in terra neozelandese.

Diventeranno a poco a poco il vostro punto di riferimento.

Come si fa a non amare questo paese!!

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