ITALIA,  TOSCANA

Camaldoli: la spiritualità del casentino

Camaldoli è uno di quei luoghi in cui ci si ritrova in pace con sé stessi e con il mondo. Scopri l’aspetto spirituale del casentino.

Camaldoli è nel cuore delle foreste casentinesi dichiarate Patrimonio dell’Unesco. Si trova in Toscana poco dopo i confini con l’Emilia Romagna ed è il luogo ideale per fare “un bagno di natura”, quello che gli statunitensi chiamano “forest bath”.

Tra i boschi di Camaldoli si deve venire per abbracciare gli alberi, per respirare, per fermarsi e per godere dell’attimo verde che queste foreste sanno regalarti con la loro magnificenza, quasi come fossero magiche. In realtà, credo lo siano davvero.

Il silenzio di questo monumentale bosco di abete bianco e le vibrazioni di energia che sentirete sembrano surreali. Ecco, questo sarebbe il posto giusto per isolarsi e decidere di scrivere il romanzo della propria vita.

Camaldoli, perché?

Camaldoli è adatta a chi ama isolarsi un po’, a chi cerca tranquillità e perché no, anche per chi cerca un po’ sé stesso. È chiaro che, nelle stagioni di picco troverete più gente del solito, ma basta mettere in pratica qualche escamotage per godere di momenti più tranquilli, come per esempio, quello di arrivare molto presto o dormire in loco la sera prima per rimanere in perfetta solitudine.

Camaldoli è una destinazione perfetta anche per chi ama la fotografia, basti pensare ai colori autunnali del foliage o a quelli candidi invernali quando il paesaggio è coperto di neve.

Se amate le passeggiate, se cercate un luogo dove staccare dalla frenesia della quotidianità completamente in modalità digital detox, Camaldoli è ciò che fa per voi!

Camaldoli cosa vedere

Camaldoli è considerata a tutti gli effetti la casa madre dei monaci appartenenti all’ordine di San Benedetto, dei quali una delle principali regole è l’ospitalità. Ne è un egregio esempio il MONASTERO CAMALDOLESE.

Fondato dopo l’anno 1000 da San Romualdo, il monastero è visitabile. Potete accedere alla Chiesa, dove troverete di fronte a voi la porta della “clausura”, al chiostro di Maldolo, al chiostro del Fanciullo e all’Antica Farmacia di cui vi racconterò tra poco.

All’interno del monastero, scendendo le scale, fa capolino un bar-ristoro piuttosto bello che offre pranzi e cene a menù fisso e una sala dove poter sedere nelle grandi sedie di legno. E’ il posto giusto per sorseggiare uno degli amari officinali prodotti dai monaci.

È un luogo di culto è in quanto tale è necessario decoro e rispetto.

Partendo dal paesino di Camaldoli, con circa 3 km a piedi fagocitati dal verde arriverete all’eremo. Fate questo percorso a piedi, non prendete la macchina, sarebbe un peccato.

L’EREMO DI CAMALDOLI, è uno di quei luoghi che mi piace paragonare ad Assisi. Non so se ci siete mai stati, ma è pace allo stato puro. Si respira spiritualità, studio, dedizione e amore. Sebbene io non sia una persona religiosa, ne sento e ne subisco tutta l’energia positiva che sprigiona. In questi posti mi sento meglio.

Come nel monastero, i monaci conducono una vita riservata e contemplativa tra preghiera e lavoro quotidiano.

Anche l’Eremo è visitabile, ma informatevi sugli orari di visita.

Potrete vedere la chiesa, la cella di San Romualdo e l’Aula Capitolare. Non è possibile, però, passeggiare tra gli alloggi dei monaci, ma solo guardarli attraverso le sbarre del cancello che divide la parte visitabile da quella non accessibile. Appena fuori dall’eremo, troverete un bar e i prodotti dell’Antica Farmacia.

Una delle prime cose che vedrete quando sarete di fronte all’eremo è un portone che, a prima sguardo, risulta alquanto “sinistro”. Potrebbe, infatti, far pensare ad un allestimento a tema halloween.

In realtà, è un’installazione artistica ad opera del maestro Claudio Parmiggiani che racchiude un profondo simbolismo tutt’altro dedicato al tema horror.

Elementi funerei e cupi, si aprono a simboli di speranza, vita e amore.

Non limitatevi ad ammirare la parte esterna, guardate anche quella interna e cercate il piccolo opuscolo che rende concreta la spiegazione di ogni elemento per aver una migliore comprensione di tutti gli elementi che compongono questa opera d’arte.

L’ANTICA FARMACIA è una tradizione che va di pari passo con la nascita del monastero a Camaldoli. Nata nel lontano 1300 circa per curare gli ammalati, nel tempo è diventata punto di riferimento per forestieri e pellegrini. Del resto, Camaldoli è sulla rotta del Cammino Francigeno e su quello di San Vicinio.

Cosmetici, unguenti, antichi trattamenti come l’Olio 31, miele, caramelle balsamiche e liquori sono alcuni dei prodotti che potrete acquistare e che collegheranno la tradizione millenaria degli speziali erboristi alla vostra quotidianità.

A parte le ricette antiche dei prodotti, mi piace pensare che tutto questo sia davvero artigianale e non qualcosa più legato ad attività di marketing e merchandising, fatto sta che i prodotti hanno il “giusto” packaging, tale da non lasciarvi andare via a mani vuote.

Tra bosco e benessere Camaldoli è il punto di partenza per numerosi percorsi naturalistici in mezzo alla foresta da fare sia a piedi che in bicicletta.

Ci si può spingere verso Poppi o verso Badia Prataglia per arrivare al Santuario Della Verna, altro punto focale del cammino di San Francesco.

L’ente del turismo del Casentino organizza e gestisce tantissime iniziative ed escursioni: chiedetegli informazioni per capire cosa fa al caso vostro a seconda del tempo a disposizione. Saranno lieti di darvi “dritte” per una giornata o per un weekend tra le foreste sacre o tra i castelli poco lontani.

Camaldoli: dove dormire

A Camaldoli ci sono sostanzialmente 4 modi per pernottare, il quinto ve lo suggerisco io:

  1. Nella foresteria del Monastero. La foresteria non è solo un luogo per l’accoglienza, ma anche il posto in cui prendono vita iniziative culturali e spirituali. Adatto anche a gruppi, può accogliere fino a 154 persone in camere singole o a più letti con colazione, mezza o pensione completa.
  2. Adatto a chi sta facendo il cammino o per chi decide di fare un ritiro spirituale e di silenzio, l’Eremo mette a disposizione camere per accogliere ospiti singoli su prenotazione obbligatoria. Sia al Monastero che all’Eremo è possibile partecipare alla vita di comunità con diversi tipi di collaborazioni condivise.
  3. Poco più avanti passato il paesino sulla vostra sinistra, nel mezzo dello scenografico castagneto troverete il campeggio per una soluzione “wild”
  4. Se nessuna delle opzioni precedenti vi convince, potete sempre optare per alcune locande classiche di Camaldoli, tra cui “La Locanda dei Baroni”
  5. Soluzione wild 2.0consiglio di Pimpi, è quella che abbiamo messo in pratica noi. Abbiamo dormito in “libera” con il nostro van proprio nel parcheggio del paese accanto al piccolo fiume. Attenzione: non è possibile campeggiare ai bordi del bosco o davanti all’eremo, infatti non abbiamo tirato fuori sedie o tavolini, eravamo semplicemente parcheggiati e super organizzati all’interno.

Tutte queste soluzioni vi permetteranno di svegliarvi molto presto e di godere delle prime ore del giorno in surreale solitudine.

Camaldoli: cosa e dove mangiare

A Camaldoli c’è da leccarsi i baffi perché la tradizione gastronomica unisce la cucina toscana con le tipicità della montagna, volete un esempio?

Funghi, polenta, la torta preparata con la farina di castagne, il pecorino e per finire la schiacciata e il tortello alla lastra tipico del casentino.

Oltre che mangiare a menù fisso, nella foresteria del monastero, potete scegliere tra le locande vicine.

Un consiglio è quello di prendere la macchina e andare verso Badia Prataglia fino al ristorante “Al Capanno”, spartano, ma superlativo. Dispone si sale interne, ma anche di uno spazio esterno. Non ve ne pentirete!

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